Mamme Single in Europa: Combattere la Povertà in Tempi di Disparità Economica
La battaglia contro la povertà in Europa ha un volto spesso ignorato: quello delle mamme single. Secondo un recente report presentato a Bruxelles dalla rete europea contro la povertà (EAPN), nel 2022 quasi 95 milioni e mezzo di persone in Europa erano classificate come povere. Tra queste, le mamme single emergono come uno dei gruppi più vulnerabili.
Il report ha individuato diverse cause che portano le mamme single sull’orlo della povertà. Uno dei fattori principali è il persistente gap salariale tra uomini e donne, che le costringe spesso a fare sacrifici sulla propria carriera per prendersi cura dei figli. In molti paesi europei, le donne guadagnano ancora meno dei loro colleghi maschi, portando molte madri ad accettare lavori part-time involontari per poter conciliare il lavoro con la cura dei propri figli.
Prendiamo ad esempio l’Austria, dove il 50% delle madri guadagna meno del proprio partner e si trova senza supporto esterno. Molte di loro sono costrette a rinunciare al lavoro a tempo pieno per dedicarsi alle responsabilità familiari. Questi lavori part-time involontari non solo dimezzano il loro stipendio, ma anche la loro presenza sul posto di lavoro. Se le mamme single sono economicamente dipendenti dal loro partner, la situazione diventa ancora più critica in caso di separazione o divorzio.
Quando il nucleo familiare si frantuma, le mamme single si trovano spesso ad affrontare una condizione di povertà che si riflette direttamente sui loro figli. La “lone parenthood”, cioè essere genitori single, viene identificata come una delle principali cause del rischio povertà per i bambini in Europa, che attualmente supera i 20 milioni.
È urgente che i governi europei adottino politiche mirate a sostenere le mamme single, garantendo loro pari opportunità sul mercato del lavoro e fornendo sostegno finanziario adeguato. Solo così potremo invertire la tendenza e offrire un futuro più sicuro e prospero alle famiglie monoparentali in Europa.
